Deciso il giorno in cui si esce grazie alle tavole di marea e alle previsioni dei venti, ma non tutto sembra quadrare, si parte ugualmente, affardellati della solita fiducia e caparbietà, bagaglio leggero e vitale.
Giunti in foce nel tardo pomeriggio, il sole riscalda del suo colore un fronte di nuvolaglie che scorrono sopra di noi verso Nord Est, ad un primo sguardo l'acqua non tradisce niente dei suoi abitanti, si monta e si comincia, io scelgo di cominciare con una shooting head da 400 gr , 9 ips. Troppo! Sarà meglio lasciarla per la grande corrente delle giornate invernali.
Così dopo aver regalato qualche artificiale al fondo del fiume, torno all'intermedia e comincio a cercare il pesce tra gli anfratti dei massi, ...
I lanci si susseguono, il vento non ci tradisce, la leggera brezza di Sud Ovest accompagna i nostri gesti increspando quanto basta la superficie del mare, senza quasi che ce ne accorgiamo, il sole scende sino all'orizzonte , ci siamo, da questo momento in poi potrebbe essere esaudito ogni nostro desiderio, tutto potrebbe accadere ...
Con trepidazione e attenzione si spia la scatola degli artificiali, se ne sceglie uno affidandogli ogni speranza, lo si lega con cura e si ricomincia a lanciare, sperando che qualche pelagico tradisca la sua presenza sulla superficie dell'acqua, gli occhi socchiusi nella luce abbagliante del tramonto scrutano il fiume verso il mare, seguono l'artificiale che ritorna verso il pescatore sperando nell'incontro, poi un'altro lancio ed un altro ancora, di seguito sino a che la luce e la tenacia lo permeteranno...
Il pesce non si è lasciato lusingare neanche questa volta, di certo quest'anno c'è qualcosa che ci sfugge, non permettendoci di capire il come ed il perchè del suo comportamento.
Non ha uguali però il concludere la giornata pescando nel tramonto.
Non ha uguali però il concludere la giornata pescando nel tramonto.
Photo by Randaragna
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