lunedì 18 agosto 2014

Diary 015 - Ferragosto

L'ascolto: MARIO / BIONDI


Si scappa dal caldo e dall'asfatlo cittadino per il ristoro al fiume.
La valle ci accoglie con una leggera nebbia, pronta a sparire come il sole fa capolino tra i monti, restano comunque i 12° C che rinfrancano il corpo e lo spirito.









Il tempo di cambiarsi e il sole è gia oltre i monti, non resta che attraversare un campo di favino, sbirciando di tanto in tanto il fiume nel fitto degli alberi, si procede tra l'erba e si pensa a dove sia meglio cominciare, un ansa, infondo al campo, dove un raschio finisce in in una bella buca, ci da lo spunto per cominciare.
L'unico via per arrivare all'acqua è approfittare di una cinghialaia, comodo accesso all'acqua che la dice lunga su quanto sia frequentato il fiume.
Subito ci troviamo nell'ambiente preferito, difficile quanto necessario ad essere pescato, ma la soddisfazione del trovarcisi è unica.


















Si esce dal fiume per decorrenza degli spazie pescabili e, ci si ritrova in mezzo al campo completamente inondato dal sole, godendosi lo spettacolo del calore del sole sul l'umore della notte e, disquisendo sul tratto appena affrontato, si pensa al prossimo corso d'acqua in cui immergersi.
L'uscia mattutina è stato un bel amarcord, buono per i tempi avvenire, ne faremo sicuramente tesoro.






Si passa alla pesca di casa, su un tratto più che collaudato, pesci sicuri, anche se non sempre semplici, dall'ora di pranzo all'imbrunire è stato un crescendo di trote, ognuna delle quali studiata e cercata, passando dalle sedge del pomeriggio alle piccole emergenti della sera, quando le signore si fanno più diffidenti e selettive, mettendo ala prova la nostra tenacia.
Gran bella giornata, trascorsa tra ambientei puliti e schietti dove ancora si possono veder danzare gli ecdionuridi e qualche mosca di maggio tra le foglie della vegetazione sulle rive, spesa ad insidiar bei pesci e godersi l'abiente e i sui abitanti.
Cosa chiedere di più ....
Un altra pescata ...!!!






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