domenica 3 ottobre 2010

Diary 003 - La Costanza.

L'ascolto : Celtus / Music by Celtus



Finalmente di nuovo al mare.
Ci attendono condizioni favorevoli, venti, maree e condizioni del cielo sono decisamente tra le migliori, si decide quindi per 2 giorni di pesca, nella speranza di fare finalemtne qualche bell'incontro.
Già in foce poco dopo mezzogiorno, il punto d'acqua è previsto per le 15.30, visti i presupposti che fanno ben sperare faccio le cose in grande, la solita Switch rod con intermedia del 9, accoppiata  stavolta alla 9' con galleggiante del 12, giusta giusta per le grosse Crease Fly che spero di far mordere a qualche bel pelagico.



Montate le mosche, cui inseparabile è un piccolo bianchetto, si comincia a saggiare l'acqua.
La corrente, grazie al vento di sud ovest e alla marea montante, entra dal mare, situazione decisamente buona. 
Il punto di marea si avvicina, stranamente non c'è alcun tipo di attività, nonstante sia giorno non dovrebbe esserci calma piatta, nessun movimento, ne per noi ne per gli altri che pescano con le più svariate tecniche.




Brutto segno che non fà che confermare la serie negativa iniziata ormai da tempo...
Ci si sposta, certi che lungo le scogliere vada meglio, la schiuma fa ben sperare e battiamo, senza perderci d'animo, più di un chilometro di costa, il vento è fastidioso, ma è nostro alleato, dalla schiuma nessun segnale, neanche un'iseguimento o un'ombra che fugge sul fondo.
Il sole comincia a calare, stanchezza e scoramento ci trovano sedutti su un tronco tra i massi della scogliera, si riflette sul come e sul perchè di questa situazione e soprattutto su quanto dipenda dalle nostre abilità, a conti fatti ci sentiamo scagionati.




Di nuovo da zero, stavolta il nostro obbiettivo è la sabbia, andasse meglio sotto lo scalino o tra le scogliere sommerse.
Un buon punto, un pontile che si protende nel mare permettendo di pescare parallelamente alla spiaggia, facendo lavorare gli artificiali sia sotto lo scalino della riscacca che fra le scogliere artificiali sommerse.
Almeno quà, si ha la soffisfazione di pescare in un bel posto, l'orizzonte è ampio, il vento ha l'odore del mare e la posizione fa sì che si possa godere del tramonto ormai prossimo, rinfrancati  riacquistiamo fiducia e con nuova lena si continua a lanciare cercando la vena di corrente che possa portare l'attesa cattura.




Niente ...
Niente ...
Niente ...


Continuo a interrogarmi sul come e sul perchè senza trovare la benchè minima risposta ...




E' giunto il tramonto senza che niente sia cambiato, riprendiamo la strada di casa dandoci appuntamento prima dell'alba.

Già ai primi raggi del sole siamo in pesca, da una punta protesa in acqua si cominciano a scorgere le prime cacciate, il vento da sud alza onde sotto le cui creste si vedono sagome scure sfrecciare, l'eccitazione si fa sentire, riposta la Switch passo alla coda 12, unica che permette con constanza di raggiungere i pesci in attività con la volumiosa esca galleggiante. Ci alterniamo per quasi 2 ore, le cacciate si spostano e costringono a cambi di direzione all'ultimo momento, i cambi di artificiale si susseguono, ipotiziamo siano lecce amia, l'attività cala e, fatta eccezione per un paio di inseguimenti non abbiamo ottenuto altro, ma basta ed avanza per avere la dovuta carica.




Altra scogliera, anche qua inseguimenti e un bel serra dietro la mosca, che all'ultimo decide di non attaccare, ben altra cosa rispetto alla giornata precedente, proseguiamo lanciando su ogni segno di attività; di certo non è stata una di quelle giornate memorabili, ma è comunque servita a ridar fiducia e speranza per le future uscite, consci, che l'attesa sarà prima o poi ripagata.




                                                Photo by Randaragna

Nessun commento:

Posta un commento