martedì 28 settembre 2010

Rods 001 - E U D E M O N I A .

L'ascolto : John McLaughlin / To the One

 
Ormai di qualche mese fà, ma non mi dispiace parlarne.
Pescando in mare, rivolgendo l'attenzione al pesce da me più ambito, la Spigola,  ho presto sentito la necessità di controllare la coda e l'artificiale nel migliore dei modi, affinchè questo possa sondare ogni strato d'acqua e ogni filo di corrente.
Vien da se che la classica canna di 9' non permette il giunsto contantto con la mosca, in virtù della sua lunghezza e soprattutto dell'uso di code WF, quindi, ho cominciato a pensare a come modificare la mia attrezzatura così chè potessi ottenere il miglior controllo possibile in acqua.
Lo studio è durato qualche mese, leggendo libri provenienti da oltre oceano e i più nostrani colleghi che già avevano affrontato il problema, alla fine il risultato è stato palese, dovevo procurarmi una SWITCH ROD .
Adesso il problema stava nella scelta dell'attrezzo, che oltre tutto in città non risultava facile da provare, anzi impossibile, quindi avere una valutazione personale non mi era possibile.
Ci ho messo poco a capire che avrei dovuto rischiare, azzardando un acquisto per il quale non avevo altro che notizie scritte. Deciso quindi all'azzardo,  il mio sguardo si è rivolto nuovamente all'altra sponda dell'Atlantico, ed ecco fatto l'ordine di una bella 10' piedi e 8" per coda 7, pagata una cifra decisamente onesta e che prometteva di svolgere il prorpio dovere con onore.






Il tempo di averla a casa ed è stata seguita da i componenti necessari per completatre la costruzione.
Anelli Recoil, porta mulinello Strubble, oggetti che si rendono indispensabili se si vuol stare al sicuro dalla corrosione.
Ma di nuovo un intterrogativo, con quale manicatura allestire il grezzo?
Sul mercato non ho trovato molta scelta e, quello che pera disponibile non incontrava di certo i miei gusti.
Altra sfida, costruire la manicatura a mano, realizzazione che non mi sono mai azzardato a fare in casa e, della quale non avevo la ben che minima cognizione, se non quella che potevo aver intuito dalla rete.
Nuova ricerca, fatta dell'osservazione dei lavori altrui e di qualche testo  sul tema fortunatamente trovato in rete. Decisa la forma, quanto più semplice possibile per il presupporsto fatto poco fà,  ed i materiali , son riuscito a realizzare il manico, al costo di diversi giorni passati a rimuginare su come affrontare tutte le difficoltà costruttive con i pochi mezzi in mio possesso (un trapano a batterie, una morza da banco e vairie carte abrasive) e poche decine di eruro di sughero grezzo aquistato on line da Portoglallo.






Finito il manico, non rimaneva che assemblare il grezzo, con la grande soddisfazione che mi procura costruire un oggetto con il quale potrò pescare e che rispecchierà le mie esigenze ed i miei gusti.
Mancava il Nome, come la tradizione vuole, la canna deve averne uno e che per me non poteva essere che EUDEMONIA, parola greca che intende il senso di felicità come scopo ultimo della vita. Concetto fin troppo profondo per star su una semplice canna da pesca, ma l'idea mi piaceva e adesso fa bella mostra di se sul fusto della canna.
Un particolare che sin ora ho trascurato. Dal momento in cui ho ricevuto il fusto di carbonio, sino a quando ho usato la canna finita in pesca per la prima volta, le sue caratteistiche erano poco più che teoria, fatto salvo per quello che avevo potuto spiare maneggiando il grezzo e successivamente la canna finita in casa.






Finalemnte il battesimo del fuoco, una vera scoperta, diametralemente all'opposto del mio solito modo di lanciare, ma l'azione mi paiceva, era solo una questione di calibrare i propri tempi per una canna dalle caratteristiche inedite, c'è voluto del tempo ma adesso non tornereri a pescare fra le onde con altri attrezzi.
In pesca, il poter contare su movimenti rilassati e più fisiologici per le mie attitudini, giova molto, permettendomi di risparmiare energie ed arrivare al termine della giornata senza aver patito una canna troppo prepotente per la sua rapidità e per i tempi che impone.






Per saperne di più :

Grezzo :

Rainshadow RX7 Switch 10'8"

Anellatura :

Recoil Double Foot.
Recoil Single Foot.

Pporta mulinello :

Strubble Manufactoring Co.

La manicatura è costruita con del semplice sughero portoghese, di quello pressato ad alta temperatura che gli inglesi chiamano Burl, non ho utilizzato i dischi perhè per otterenere la qualità da me desiderata avrei speso una fortuna, dovendo costruire una manicatura di più di 30 cm.
Gioco forza, utilizzando la canna al mare, è una mano di U-40 Cork Seal, liquido da stendere a pennello sul manico che non consente al sale di rovinare il sughero e permette di pulire lo sporco con una semplice passata di acqua e sapone.
Unica nota, il sugero dopo l'applicazione risulterà leggermente più scuro, come fosse bagnato ,  ben poca cosa a dispetto dei benefici ottenuti dal suo utilizzo.




                                                Photo by Randaragna
 

sabato 18 settembre 2010

Friends - 001 Bass & Guitar !

Un doveroso omaggio ad un amico e la sua band per l'impegno e lo spirito !




 &





Grande Frecchese !!!

Diary 002 - Non solo Storia di Vento ...

L'ascolto : Stefano Bollani / ... Jazz ...


Deciso il giorno in cui si esce grazie alle tavole di marea e alle previsioni dei venti, ma non tutto sembra quadrare, si parte ugualmente, affardellati della solita fiducia e caparbietà, bagaglio leggero e vitale.






Giunti in foce nel tardo pomeriggio, il sole riscalda del suo colore un fronte di nuvolaglie che scorrono sopra di noi verso Nord Est,  ad un primo sguardo l'acqua non tradisce niente dei suoi abitanti, si monta e si comincia, io scelgo di cominciare con una shooting head da 400 gr , 9 ips. Troppo! Sarà meglio lasciarla per la grande corrente delle giornate invernali.
Così dopo aver regalato qualche artificiale al fondo del fiume, torno all'intermedia e comincio a cercare il pesce tra gli anfratti dei massi, ...





I lanci si susseguono, il vento non ci tradisce, la leggera brezza di Sud Ovest accompagna i nostri gesti increspando quanto basta la superficie del mare, senza quasi che ce ne accorgiamo,  il sole scende sino all'orizzonte , ci siamo,  da questo momento in poi potrebbe essere esaudito ogni nostro desiderio, tutto potrebbe accadere ...






Con trepidazione e attenzione si spia la scatola degli artificiali, se ne sceglie uno affidandogli ogni speranza, lo si lega con cura e si ricomincia a lanciare, sperando che qualche pelagico tradisca la sua presenza sulla superficie dell'acqua, gli occhi socchiusi nella luce abbagliante del tramonto scrutano il fiume verso il mare, seguono l'artificiale che ritorna verso il pescatore sperando nell'incontro, poi un'altro lancio ed un altro ancora, di seguito sino a che la luce e la tenacia lo permeteranno...

Il pesce non si è lasciato lusingare neanche questa volta, di certo quest'anno c'è qualcosa che ci sfugge, non permettendoci di capire il come ed il perchè del suo comportamento.
Non ha uguali però il concludere la giornata pescando nel tramonto.




                                                                                                                              Photo by Randaragna

domenica 12 settembre 2010

Cap.007 - In Attesa di un Buon Vento...

L'ascolto : Harry Connick jr / All The Way

Finalmente Settembre, Tempo in cui i bagnanti liberano le spiagge, ragazzi e ragazzini di tutte le età si ritirano nelle loro aule e il mare, ritorna tranquillo come prediligiamo noi pescatori, che possiamo dedicarci con tranquillità alla pesca, nella speranza di incontrare qualche bel pelagico, che in questa stagione di solito non si fa pregare.

Sembra vero ...

Questo preambolo, suona come il " C'era una volta ... " o il " ... vissero felice e contenti ... " delle fiabe.

Infatti, dopo un periodo di relativa alta pressione e stabilità,  che faceva presagire lo stabilizzarsi delle temperature, chiusosi con l'ultima uscita, se pur poco fruttuosa, è seguita una settimana che ha rimescolato le carte in tavola e altrettanto il mare, quasi tutti i venti si son premurati di  restituire un gran bel parapiglia in cui andare a pescare.
Di certo l'unica soluzione sarà quella di pescarci, ma, l'aver guardato con attenzione a tavole di marea e previsioni dei venti, non mi mette dell'umore migliore e soprattutto, scompiglia quel poco di idee che mi ero fatto su luoghi e pesci, frutto delle ultime uscite; quindi, Pesci Serra e magari Leccie Amia, che potevano essere quasi certezze, son diventati miraggi,  di certo non mollo a costo di correre dietro la Fata Morgana.

Nei giorni passati purtroppo di pescare non se ne è nemmeno parlato,  lavoro ed altri impegni l'han fatta da padroni, quanto meno mi son preparato per  non farmi trovare sguarnito in vista della futura uscita.
Il tempo trascorso a lavoro e lo studio delle condizioni del mare , sono stati egregiamente corroborati da una bottiglia di Eccellente Montepulciano d'Abruzzo;  una giusta soluzione per lenire spirito e corpo, In Attesa di un Buon Vento...



L'azienda che lo produce merita seria attenzione, un vino che regala belle sensazioni e piacere.



... per saperne di più :

Masseria Coste di Brenta



  Photo by Randaragna

venerdì 3 settembre 2010

Cap.006 - Nick Adams Stories.

Questo pomeriggio, di ritorno dal lavoro, acoltavo come di consueto la radio e per caso mi sono inbattutto in un racconto di Ernest Hemingway, letto dal bravo Ennio Fantastichini, sino alla fine della lettura non ho saputo ne di chi fosse lo scritto ne tanto meno chi lo stesse leggendo, ho potuto però apprezzare il modo con cui veniva descritto l'ambiente del Two Heart River e con poco mi son trovato lì con Nick mentre pescava tra gli erbai ed i tronchi del fiume.
Di certo uno dei modi migliori per concludere una settimana di lavoro e poter tornare sul fiume in un venerdì pomeriggio anche se tra le strade della città.





Altri racconti ed altre letture ...


Stavolta anzichè proporre a chi legge un brano musicale o un artista, propendo per proporre un qualcosa che solleciti altri sensi, completando una bella lettura e ancor di più una bella cena.
Un Vino non facile da trovare nella mia città, trovato in una piccola enoteca per puro caso, ma di sicuro effetto pur mantenendo un modesto costo.



                                                     Photo by Randaragna

giovedì 2 settembre 2010

Diary 001 - The Seabass Factory.

L'ascolto : ZaPPa FrAnK / FREAK OUT

Siam partiti ancor prima dell'alba, un leggero vendo da Nord-Nord-Est ci ha accolti sulla spiaggia prima delle scogliere dove siamo soliti pescare, con il solo sciabordio della risacca. 



Montate le canne, i primi lanci e, neanche un predatore, cosa insolita per il posto; già i primi dubbi; una mezz'ora ancora e questi sono stati avvalorati dalla assoluta non presenza di cacciate e da un escavatore che ha cominciato a lavorare sulle dighe foranee appena salito il sole...
Pessimo inizio...




Cambio di programma!
Ci si sposta!
La prima meta è un bel caffè forte, davanti al quale si ragiona sul dove e sul come, intanto il vento non ci aiuta, non cambia, ma non demordiamo.
Alla fine si opta per il salmastro. Dritti in foce quindi, dove per prima cosa diamo da mangiare alle zanzare, quindi, prese le dovute misure, ci siam messi a pescare di buona lena cercando di cavar fuori il famigerato Pesce.

A metà mattinata finalmente il vento gira e spira da Ovest-Sud-Ovest, non eccezionale, ma di certo meglio di quello che avevamo, insistiamo, insistiamo e ancora insistiamo, corriamo dietro a ogni ombra sul fondo e tra i sassi, ammiriamo, cercando di insidiarli, dei pelagici di dimensioni ragguardevoli, che sfrecciano sotto il pelo dell'acqua, ma niente, niente di niente.




Pesci pochi, o meglio niente, ma al solito ci siam goduti una bella giornata di sole ed abbiamo approfittato per vedere uno o due posti dei quali si parlava da tempo, ma per un motivo o per un altro, non avevamo trovato il modo di bagnarci la coda.




Una povera tracina, vittima di qualche incapace a slamarla...



Ovviamente la colonna sonora è in tono con la giornata!

                                       Photo by Randaragna